Tribunale di Taranto , sentenza n. 587/2024 del 07.03.2024
La dipendente di un’azienda con funzioni di Visual Merchandiser (difesa dall’avv. @Massimiliano Del Vecchio) lamentava di essere stata colpita da SARS-COVID-19 durante lo svolgimento della sua attività lavorativa ed evidenziava la persistenza dei relativi sintomi (long COVID).
Per l’evento morboso, che nel frattempo era stato trattato come infortunio sul lavoro, la signora chiedeva di voler accertare il proprio diritto al riconoscimento di un periodo di inabilità temporanea più lungo e la costituzione di un indennizzo per malattia professionale.
Con la Sentenza n. 587 del 2024, la Sezione Lavoro del Tribunale di Taranto accoglieva l’istanza e, ritenendo fondata la domanda, condannava l’INAIL al pagamento dell’indennità per l’ulteriore periodo di inabilità temporanea dovuto al protrarsi della malattia e all’indennizzo in capitale maturato e maturando pari al 10% con decorrenza dalla data di insorgenza del COVID.
La vera ed effettiva novità di questa interessante causa promossa con l’assistenza legale dell’avv. Del Vecchio consiste nella dichiarazione del principio per cui la sindrome long COVID con sintomatologia riferibile a un disturbo post-traumatico da stress è in rapporto causale con l’infezione da COVID-19 già riconosciuta quale infortunio sul lavoro.
Al momento non è noto se la vicenda potrà avere risvolti nei confronti dell’azienda.